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La base della nostra dieta alimentare è costituita principalmente da carboidrati e cereali dal colore biancastro; latticini e la maggior parte dei pesci tendono allo stesso colore, mentre i prodotti a base di carne virano ovviamente al rosso. Tra i vegetali troviamo altri vividi colori come il giallo, l’arancione e il verde, ma il blu si manifesta in pochissime tracce. Infine, le foglie delle piante sono verdi per una questione di chimica (vedi clorofilla) ed è proprio nella combinazione di chimica e selezione naturale che si nasconde la risposta al quesito per cui non sono poi tanti i cibi blu.
Generalmente parlando, ci sono due classi di molecole che inducono il colorito acceso nei vegetali commestibili: i carotenoidi, che danno il giallo, l’arancione e il rosso, e le antocianine, nuovamente per il rosso, il viola e il blu, per intenderci parliamo di tutto ciò che va dalle melanzane all’uva. Il rosso rimane in comune con i due composti perché è nettamente in contrasto con il verde, colore di default per le piante, sul quale il frutto deve il più possibile spiccare. La percezione del colore nei primati e negli uccelli si pensa funzioni con un processo per opposti, verde e rosso sono infatti colori antagonisti, impossibile da mischiare, tanto da renderci quasi impossibile pensare ad un “rosso verdeggiante”, decretandolo migliore scelta cromatica per una pianta che vuole attirare l’attenzione.
Per i materiali sintetici l’obiettivo principale è quindi quello di controllare e limitare la migrazione di sostanze dal materiale al cibo per escludere effetti dannosi.
Materiali plastici e silicone blu rappresentano una sicurezza nell’industria alimentare perché, se accidentalmente una piccola parte di materiale dovesse cadere nel prodotto, grazie alla elevata visibilità della tonalità BLU, questa potrà essere rapidamente rilevata; analogamente risulterà più semplice garantire la pulizia dei componenti in quanto spore, muffe, residui di cibo e detergenti sono più visibili rispetto ad altre mescole colorate. L’impiego di questi materiali consente quindi di ottenere un più elevato livello di prevenzione contro i rischi di contaminazione del prodotto alimentare.
Universalflex Group lavora con le più grandi aziende del settore alimentare dislocate sul territorio nazionale e vanta una conoscenza tecnica maturata con oltre vent’anni di collaborazione. Le colorazioni dei manicotti utilizzati durante questo lungo periodo di attività, per la realizzazione di guarnizioni tornite , sono state molteplici: neutro, rosso, bianco, ecc. e solo recentemente è stato introdotto il BLU.
Inizialmente per l’H-PU l’azienda ha sposato la colorazione NEUTRO al fine di avere una tonalità coerente con la pulizia offerta dai propri profili di tenuta brevettata e solo successivamente si è indirizzata sul ROSSO per tutte quelle applicazioni che venivano a contatto con prodotti dal medesimo cromatismo (vedi pomodoro e salse a base di) o semplicemente per differenziare il proprio componente “su misura” dall’articolo commerciale.
Il PTFE vergine, notoriamente BIANCO e da sempre impiegato per fasce di guida e anelli di tenuta, rimane il materiale plastico più apprezzato da un vastissimo bacino d’utenza che opera sia in ambito alimentare sia in ambito farmaceutico. Proprio per questo motivo Universalflex Group ha deciso di introdurre la colorazione LIGHT BLUE con prestazioni migliorate(!) da affiancare al già conosciuto e apprezzato fluoro polimero bianco. Infine il silicone (MVQ), spesso utilizzato in accoppiamento con i materiali sopra citati, si adegua alla medesima tonalità AZZURRO/BLU.
E’ necessario precisare che la nuova tonalità BLU va ad affiancare le colorazioni attualmente in uso e si allinea con le recenti normative alimentari, tra cui il rispetto del regolamento comunitario EU 1935/2004 e conforme allo standard FDA.
Il nostro ufficio tecnico è a vostra disposizione per assistervi nella scelta del materiale più idoneo per le vostre applicazioni a contatto con alimenti.
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